La prima parte del libro mette in paragone due interpretazioni classiche.
La tesi è la seguente: individuata la figura centrale dello stadio estetico nella seduzione (vedi il fascino per il Don Giovanni e il brillantissimo saggio ad esso dedicato) essa si ritrova potenziata in quello religioso. Lo indicano il conflitto tra il sentirsi fidanzato con Dio, pensato in collusione con il fidanzamento con Regine, e in modo ancor più netto il pensiero del concubinato celeste con Dio, frutto di una doppia seduzione nella preesistenza: diabolica la prima (siamo in periodo di fascino per il demoniaco, vedi il Faust di Goethe, 1831 a cui Kierkegaard aveva pensato di dedicare un saggio) e divina la seconda. [segue]
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