A. Einstein, On My Participation In The Atom Bomb Project – www.atomicarchive.com

Segnalato da Gilda Di Mitri

[ La vendita all’asta dell’originale dattiloscritto di A. Einstein (con cospicue informazioni sull’origine e storia del documento), ha costituito l’occasione per la lettura di questo documento che proponiamo nella nostra traduzione in italiano per la sua attualità in questi giorni ]

Sulla mia partecipazione al progetto della bomba atomica

In risposta al direttore di Kaizo, Einstein scrisse questo breve saggio per descrivere il suo limitato coinvolgimento nello sviluppo della bomba atomica. Einstein affermò che la sua partecipazione consisteva in “un singolo atto”: la firma della lettera del 1939 al presidente Roosevelt. “Non vedevo altra via d’uscita, sebbene fossi sempre stato un convinto pacifista”. Il saggio apparve in un’edizione speciale di Kaizo pubblicata nel 1952.

La mia partecipazione alla produzione della bomba atomica consistette in un unico atto: firmai una lettera al presidente Roosevelt. Questa lettera sottolineava la necessità di esperimenti su larga scala per accertare la possibilità di produrre una bomba atomica.

Ero ben consapevole del terribile pericolo che avrebbe corso l’intera umanità se questi esperimenti avessero avuto successo. Ma la probabilità che i tedeschi potessero lavorare proprio su quel problema con buone probabilità di successo mi spinse a fare quel passo. Non vedevo altra via d’uscita, sebbene fossi sempre stato un convinto pacifista. Uccidere in tempo di guerra, a mio avviso, non è affatto meglio di un semplice omicidio.

Finché, tuttavia, le nazioni non saranno pronte ad abolire la guerra con un’azione comune e a risolvere i loro conflitti in modo pacifico e su basi legali, si sentiranno costrette a prepararsi alla guerra. Si sentiranno inoltre costrette a predisporre i mezzi più abominevoli, per non rimanere indietro nella corsa agli armamenti. Tale procedura conduce inevitabilmente alla guerra, che, a sua volta, nelle condizioni odierne, significa distruzione universale.

In tali circostanze non c’è speranza di combattere la produzione di armi o mezzi di distruzione specifici. Solo l’abolizione radicale della guerra e del pericolo di guerra può aiutare. Bisogna tendere a questo obiettivo; infatti nessuno dovrebbe lasciarsi costringere ad azioni contrarie a questo obiettivo. Questa è una richiesta severa per chiunque sia consapevole della propria interconnessione sociale; ma può essere seguita.

Gandhi, il più grande genio politico del nostro tempo, ha indicato la via e ha dimostrato i sacrifici che l’uomo è disposto a compiere se solo ha trovato la strada giusta. Il suo lavoro per la liberazione dell’India è un esempio vivente che la volontà dell’uomo, sostenuta da una convinzione indomabile, è più forte di un potere materiale apparentemente invincibile.

Pubblicato su:  https://www.atomicarchive.com/resources/documents/hiroshima-nagasaki/einstein-response.html

N.B.

Il testo proposto da www.atomicarchive.com tratto dal dattiloscritto di Einstein contiene nella traslitterazione da immagine a testo l’omissione nel terzo paragrafo del “not” prima di “ready to abolish war” con alterazione del senso della frase, che qui in traduzione abbiamo integrato come da immagine del dattiloscritto.

P.S. del 26 giugno

www.atomicarchive.com su ns. segnalazione ha corretto il testo da loro pubblicato.

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